Ospitalità non temporanea e contratto di locazione: la nullità del divieto alla luce della giurisprudenza costituzionalmente orientata

Nel panorama contrattuale della locazione abitativa, una delle clausole più discusse è quella che vieta al conduttore di ospitare persone estranee al nucleo familiare, anche in maniera non temporanea. Questo tipo di divieto, spesso corredato dalla minaccia di risoluzione automatica del contratto, solleva importanti dubbi di legittimità costituzionale e di conformità con norme imperative.

Il divieto di ospitalità nei contratti di locazione: una clausola controversa

Molti contratti di affitto contengono una clausola che proibisce al conduttore di ospitare terze persone, salvo quelle presenti nel nucleo anagrafico dichiarato alla stipula. Talvolta, questa clausola è rafforzata da sanzioni contrattuali, come la risoluzione per inadempimento.

Tuttavia, la validità di tale clausola è oggetto di discussione, specialmente in rapporto ai diritti fondamentali della persona.

I diritti costituzionali coinvolti

Secondo la Costituzione Italiana, articoli 2, 14, 29 e 30, ogni cittadino ha diritto alla vita privata e familiare, alla solidarietà sociale e alla libertà di scelta nei rapporti personali.

Articolo 2 della Costituzione

Riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, imponendo doveri di solidarietà sociale. Da questo deriva la legittimità dell’atto di accogliere amici, partner o familiari, anche se non registrati anagraficamente.

La giurisprudenza della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione si è espressa in più occasioni sull’illegittimità delle clausole che vietano l’ospitalità non temporanea:

  • Cass. civ. sez. III, n. 14343/2009
    Dichiara nulla la clausola che vieta l’ospitalità, perché viola i doveri di solidarietà e i diritti costituzionali.

  • Cass. civ. sez. III, n. 9931/2012
    Ribadisce che l’ospitalità non è sublocazione, quindi non viola automaticamente il contratto.

  • Cass. civ. sez. III, n. 19808/2024
    Precisa che la presenza abituale di terzi non configura violazione, se non c’è trasferimento del godimento dell’immobile.

  • Differenza tra ospitalità e sublocazione

    Uno degli elementi chiave del dibattito è la distinzione tra ospitalità e sublocazione.

         Ospitalità

    • Atto gratuito

    • Temporaneo o abituale

    • Non modifica i termini del contratto

    • Non genera diritti di godimento autonomo

      Sublocazione

      • Comporta un compenso

      • Richiede autorizzazione del locatore

      • Trasferisce diritti reali o personali sull’immobile

      • Può giustificare la risoluzione del contratto

      Ospitalità di cittadini stranieri: obblighi legali

      Quando l’ospite è un cittadino extracomunitario, si applicano le disposizioni dell’art. 7 del D.Lgs. n. 286/1998 (Testo Unico sull’Immigrazione).

      Obblighi previsti:

      • Comunicazione obbligatoria alla Questura entro 48 ore

      • Indicazione di:

        • Generalità dell’ospite

        • Luogo dell’ospitalità

        • Durata presumibile

    • Sanzioni:

      • In caso di omissione, si applicano sanzioni amministrative e penali

      • Tuttavia, non incide sulla legittimità civilistica dell’ospitalità

    • Nullità delle clausole di divieto assoluto di ospitalità

      Secondo l’art. 1418 del Codice Civile, le clausole che violano norme imperative o diritti costituzionali sono nulle.

      Principi ribaditi:

      • Il conduttore può ospitare terzi, salvo che:

        • Si dimostri una modifica dell’uso dell’immobile

        • Ci sia un pregiudizio concreto al locatore

    • Focus sulla locazione transitoria e obblighi informativi

      In caso di locazione transitoria, l’ospitalità è legittima se non altera la natura temporanea del contratto.

      Clausole che impongono informazione al locatore:

      • Non sono a priori nulle, ma devono essere:

        • Proporzionate

        • Non lesive della privacy

        • Coerenti con il legittimo interesse del locatore

    • Conclusione

      Il divieto assoluto di ospitalità nei contratti di locazione è giuridicamente infondato, in quanto:

      • Contrasta con diritti costituzionali

      • È stato più volte dichiarato nullo dalla Corte di Cassazione

      • Non distingue tra ospitalità legittima e sublocazione abusiva

      Tuttavia, l’interprete deve valutare caso per caso, considerando:

      • L’uso effettivo dell’immobile

      • L’assenza di lucro

      • Il rispetto degli obblighi di legge, specialmente per ospiti stranieri