Unioncasa agli Stati Generali dell’Abitare

Unioncasa agli Stati Generali dell’AbitareIl Presidente Flavio Sanvito ospite agli Stati Generali dell’Abitare organizzati dal Gruppo Parlamentare Noi Moderati, ha portato il contributo

Unioncasa ha partecipato all’evento organizzato da Noi Moderati, alla presenza di numerosi Parlamentari, Rappresentanti del Governo, delle Istituzioni e delle principali Organizzazioni del settore immobiliare.

Necessità di iniziative condivise e pianificate

Durante l’intervento è stata sottolineata l’importanza di proporre iniziative condivise e con i giusti tempi di attuazione, affinché il mercato possa conoscerle, pianificarle e ottimizzarle.

Un Piano Casa nazionale non può non tener conto del Piano Casa Green, previsto dalla direttiva UE. Tuttavia, l’accelerazione proposta rischia di creare problemi significativi in Italia, dove le caratteristiche del patrimonio edilizio sono diverse rispetto ad altri Paesi europei e richiedono interventi pianificati.

Imporre ristrutturazioni immediate agli immobili energivori (classe F e G) rischierebbe infatti di penalizzare i proprietari, costringendoli a indebitarsi o a cedere alla speculazione per paura di non poter più vendere o affittare.

Lezioni dal Superbonus

La recente esperienza del Superbonus ha mostrato come interventi con scadenze serrate generino costi insostenibili e risultati limitati: oltre 200 miliardi spesi a fronte di un miglioramento marginale sul patrimonio immobiliare complessivo.

Canone concordato come strumento efficace

È stato inoltre evidenziato il successo dei contratti a canone concordato, quando ben strutturati e calibrati sulle reali esigenze del mercato. Questo strumento, libero da ideologie, ha dimostrato efficacia nel settore abitativo.

Per il futuro, è stata proposta la necessità di:

  • ampliare le agevolazioni fiscali;
  • rafforzare le tutele per i proprietari, spesso penalizzati da sfratti ineseguiti e morosità senza tutela immediata.

Verso una nuova Convenzione Nazionale

Unioncasa ha infine indicato come priorità la definizione di una nuova Convenzione Nazionale, capace di chiarire competenze e limiti degli accordi locali. Ciò permetterebbe di dare nuovo slancio e maggiori risorse a questo strumento, che si è dimostrato particolarmente utile per risolvere il problema abitativo in alcune fasce sociali, soprattutto nelle grandi città dove la domanda supera l’offerta.